Alle antiche miniere di Calcaferro tra natura, storia e magia

Un percorso affascinante e fresco adatto anche ai più piccoli nel Comune di Stazzema

Come Indiana Jones, alla scoperta delle antiche miniere di Calcaferro. Ci si sente proprio così quando si entra "nel magico mondo dell'acqua", come l'hanno chiamato i bambini una volta passato il tunnel di grotta che divide il paese di Mulina, nel comune di Stazzema, dall'area archeo-mineraria di Calcaferro.

Sembra proprio di entrare in un altro mondo, fatto di natura, ruscelli, grotte, cascate e antichi strumenti in ferro ormai immersi nella vegetazione.

Un sentiero breve di circa 3 km ad anello, adatto anche ai più piccoli, quasi completamente ombreggiato e fresco. Si arriva in auto fino al paesino di Mulina, nel Comune di Stazzema, e si parcheggia lungo la via provinciale prendendo come riferimento la Chiesa e il Campanile.

Il percorso inizia proprio dalla strada che costeggia il campanile, seguendo la salita fino al tunnel di roccia. Entrando nella piccola galleria già tutto cambia, un bel fresco ci avvolge e presto scopriamo un mondo diverso, con ruscelli, alberi, pace. Il sentiero è semplice, non ci si può sbagliare. Un ponticello di mattoni, la vecchia teleferica e poi un fiume dove rigenerarsi tra i sassi e l'acqua fresca. Salendo la strada sterrata si arriva al ponte di ferro che si può attraversare e salire nel bosco per raggiungere le grotte dove molti cartelli indicano la presenza di minerali come quarzo, dolomite e argonite. Sostando davanti alle grotte sembra di essere sotto un condizionatore, un'aria freschissima ci avvolge e di questi tempi è molto gradita!

Continuando il percorso, che rimane quasi sempre abbastanza semplice anche per bimbi di 3-4 anni, chiaramente ben vigilati e aiutati dagli adulti, si arriva ad un altro ponte che ci porta nella seconda parte del percorso ad anello, quella dove troveremo la bellissima cascata e le antiche miniere. Anche adesso in piena estate una bella quantità d'acqua fresca inonda una specie di porta in roccia creando uno scenario a dir poco magico, come un "portale" luminoso che si può attraversare. Noi abbiamo pranzato seduti sugli scalini di fronte alla cascata, con il suono dell'acqua che avvolge ed emoziona.

Ma il viaggio non è ancora finito, da lì ci si incammina tra le varie strutture ormai decadute delle miniere e polveriere, utilizzate fino negli anni 80 con depositi di barite, pirite e ossidi di ferro e con la fabbricazione di polvere da sparo che necessitava di strumenti come pestelli, macine e botti, ancora presenti negli edifici, anche se ricoperti di muschio e vegetazione. Proseguendo si torna al punto di partenza, con il ponte in ferro a questo punto sulla propria destra.

Basta una mezza giornata per visitare questo luogo veramente magico, uno dei tanti che ci regalano le nostre montagne, belle oltremisura come il nostro mare.