L'importanza dell'Educazione Digitale rivolta a bambini ed ai ragazzi

Gli esperti del Nuovo Centro Kaleidos ci parlano dell'educazione digitale per capire meglio i rischi e le opportunità che i dispositivi elettronici offrono ai bambini ed ai ragazzi

É sempre più necessario parlare di digitale perché i media stanno occupando una posizione sempre più centrale nella vita di ognuno di noi e, soprattutto, perché l'azione educativa è fondamentale per sviluppare consapevolezza sui rischi e sulle potenzialità di questi strumenti.

Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Elena Gramegna (Pedagogista Clinico) e il Dottor Christian Distefano (Pedagogista e Tutor DSA), esperti del Nuovo Centro Kaleidos di Viareggio.

Qual é la situazione negli ultimi anni in Italia relativa alla diffusione e utilizzo delle tecnologie tra bambini e ragazzi?

Per capire meglio la recente diffusione delle nuove tecnologie tra bambini e ragazzi possiamo dare uno sguardo alle statistiche che riescono ad offrirci una fotografia chiara in merito a ciò. Alcuni dati provenienti dal sito Istat, infatti, ci mostrano come, nel biennio tra il 2018 e il 2019, più del 72% dei bambini tra i 6 e i 14 anni hanno utilizzato internet, con un incremento fino al 92% nella fascia di età 15-24 anni. Nell'anno 2019 i ragazzi con più di 14 anni hanno utilizzato come primo dispositivo lo smartphone con una percentuale di quasi il 92% di utenti, a seguire poi il computer. Abbiamo, poi, avuto modo di avere conferma di questi dati anche attraverso il progetto “Demenza digitale”, rivolto a ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, che la nostra équipe ha svolto nel 2020 all'interno di un Istituto Superiore di Viareggio. Abbiamo chiesto, infatti, a questi ragazzi quante ore passassero sui dispositivi tecnologici quotidianamente ed è emerso che trascorrono in media dalle 4 alle 6 ore al giorno con punti anche di 8-11 ore.

Nello studio da voi effettuato all'interno dell'Istituto superiore di Viareggio, è emerso anche per quali scopi i ragazzi utilizzano i dispositivi, quindi per giocare, per guardare video, per ascoltare musica, per studiare o cercare informazioni, per chattare?

Certamente. All’interno del questionario anonimo che abbiamo sottoposto ai ragazzi, abbiamo chiesto, oltre al tempo di utilizzo, anche per quali motivi usano i vari dispositivi tecnologici. Dalle risposte è emersa come principale attività quella di visionare cosa fanno i propri amici sui vari social network e, subito dopo, per chattare. Altre attività, con frequenza differente, riguardano, invece, il giocare con i videogiochi, ascoltare musica, guardare video e condividere foto.

Nei dispositivi tecnologici viene inserita anche la televisione o solo smartphone, ipad, computer?
Per quanto riguarda il tempo di utilizzo abbiamo chiesto ai ragazzi di visionare l’impostazione presente all’interno del proprio smartphone, la quale indica chiaramente quante ore viene utilizzato tale dispositivo nell’arco della giornata e della settimana precedente. Per quanto riguarda, invece, il modo di utilizzo, abbiamo chiesto ai ragazzi di considerare tutti gli strumenti che quotidianamente usano, quindi smartphone, tablet, computer, televisione, etc.

Nel 2020 con la pandemia quasi tutti i bambini e i genitori hanno sperimentato la DAD. Questo ha fatto aumentare il tempo di utilizzo dei dispositivi tecnologici e soprattutto ha diminuito l'età, facendo avvicinare al computer o allo smartphone anche bambini molto piccoli, della scuola primaria e, addirittura, della scuola dell’infanzia, sia per frequentare le lezioni, sia per la difficoltà dei genitori nel trovare attività alternative da fare a casa. Questo ha portato a conseguenze negative nei dati statistici?

Esattamente. Anche quest’anno scolastico abbiamo svolto il progetto “Demenza digitale” all’interno del medesimo Istituto di Istruzione Superiore di Viareggio e sempre con ragazzi di età 14-18 anni. I dati emersi sono molto chiari: rispetto allo scorso anno, i ragazzi hanno aumentato considerevolmente la quantità di tempo trascorsa sul proprio smartphone. Se nel 2020 la media era di 4-5 ore al giorno, quest’anno, in piena pandemia, la media giornaliera è stata di almeno 7 ore (e in alcuni casi anche oltre le 9 ore). C’è da considerare, però, che molti ragazzi hanno svolto la DAD sul proprio smatphone e, quindi, alcuni dati considerano anche tale aspetto. Resta comunque presente l’aumento del tempo di utilizzo dello strumento digitale rispetto allo scorso anno.

Perché è fondamentale un'educazione digitale per tutte le età?

L'educazione digitale diviene fondamentale per aiutare piccoli e grandi a considerare i media come strumenti e non come soggetti del progetto educativo, per non farci condizionare da quest'ultimi ma utilizzarli in base alle proprie necessità. La mancanza di un'adeguata educazione digitale può anche comportare lo sviluppo di manie o addirittura fenomeni di dipendenza. Vi è mai capitato ad esempio di sentir vibrare il vostro telefono anche se non è vero? Oppure vi capita mai di restare svegli a lungo di notte per chattare o essere online perdendo la cognizione del tempo? Sempre più spesso tendiamo a delegare la nostra memoria, il nostro ragionamento e la nostra capacità di orientamento alle applicazioni che troviamo negli strumenti digitali: questo, da una parte, sicuramente facilità le attività che svolgiamo quotidianamente ma, dall’altra, le ultime ricerche scientifiche mostrano il sorgere della cosiddetta "demenza digitale", ovvero il deterioramento delle funzioni cognitive a causa della sostituzione con i mezzi tecnologici.

Perché un numero sempre maggiore di giovani utilizza sempre più spesso gli strumenti digitali?

Perché il web appare come un rifugio e aiuta gli adolescenti a diminuire quella insicurezza tipica dell'età e a sperimentare le loro potenzialità e i loro limiti. Spesso, infatti, i ragazzi utilizzano il web per ricercare emozioni attraverso giochi, anche estremi, che si trovano online oppure vogliono trovare approvazione e ammirazione attraverso i commenti positivi ed i like che ricevono sui social network. Si crea così, però, un circolo vizioso in cui l'adolescente crede che questo sia l'unico modo per incrementare la propria autostima

Cosa può fare, quindi, un genitore?

Un'azione educativa è fondamentale e può essere rivolta sia ai più piccoli che ai grandi. Con i bambini è importante una supervisione costante e occorre stabilire delle regole precise sui modi e tempi di utilizzo. I mezzi digitali, infatti, possono essere utilizzati anche dai più piccoli ma solo con un controllo sulla tipologia dei contenuti e sulla durata dell'utilizzo. Anche con i ragazzi occorre controllare i tempi di utilizzo delle tecnologie che possiamo trovare nelle impostazioni dei vari smartphone ma, eventualmente, è possibile impostare anche lo spegnimento automatico o il parental control per limitarne l'uso.

Quali sono i rischi delle "app"?

Occorre ricordare l'importanza di una sensibilizzazione e di una educazione sui rischi che possono essere provocati da alcune applicazioni che i bambini e i ragazzi utilizzano quotidianamente, sia quelli che ti permettono di pubblicare le proprie foto e i propri video con rischio di adescamento o di furto dell'identità, sia quelle che permettono la condivisione e la partecipazione a sfide estreme che potrebbero mettere in pericolo la vita dei ragazzi, sia quelle che consentono la pubblicazione di commenti negativi che possono alimentare disturbi di natura psicologica ed ampliare stati di depressione e di isolamento.


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Parte 1 - L'educazione digitale

Parte 2 - La necessità di un'eduzione digitale

Parte 3 - Cosa fare?