Proposta "Piano per l'infanzia": dal 18 maggio attività all'aperto e da giugno centri estivi con riapertura Nidi e Materne

A giorni il Comitato Tecnico Scientifico darà il parere sul Piano per l'Infanzia proposto dal ministro Bonetti per il diritto alla socialità e al gioco nella fascia 0-6 anni

Si chiama "Piano per l'infanzia" e prevede attività all'aperto dal 18 maggio e riapertura Nido e Materne da giugno con centri estivi. E' stato presentato dal dipartimento della Famiglia del ministro Elena Bonetti al Comitato Tecnico Scientifico che a giorni dovrebbe dare la sua risposta.

Il principio su cui si fonda è il diritto alla socialità e al gioco dei bambini nella fascia di età 0-6 anni e si compone di due tappe, come riportato ieri dal "Il Sole 24 Ore":

1. dal 18 maggio e per tutto il periodo estivo: possibilità per gli enti interessati di avviare percorsi di outdoor education, cioè attività organizzate all’aperto per i bambini dai 3 anni in su nell’ambito di parchi, giardini o luoghi similari (ad esempio fattorie didattiche o cortili condominiali, e così via)

2. dal 1° di giugno e per tutto il periodo estivo: riattivazione dei servizi educativi per la fascia 0-6 anni e via libera ai centri estivi per bambini e ragazzi, anche utilizzando le potenzialità di accoglienza (soprattutto spazi verdi) delle scuole, degli asili, ludoteche e oratori.

Oltre alle regole generali di igiene e pulizia, che sarà sempre necessario rispettare, la proposta per le attività all’aperto giunta nelle mani del Cts elenca una serie di criteri possibili da rispettare.

Per quanto riguarda le attività organizzate all’aperto, ad esempio, dovrà essere prevista la sanificazione delle attrezzature e dei materiali utilizzati dopo ogni volta che vengono utilizzati. Il personale (professionale e volontario), inoltre, deve essere adeguatamente formato, anche sull’utilizzo delle mascherine. Bisognerà lavorare con gruppi piccoli e stabili di bambini o ragazzi. Il gestore dell’attività dovrà presentare un progetto da sottoporre all’approvazione del Comune dove si svolge l’attività e alle Asl competenti.

Per i Centri Estivi le regole dovranno essere:

- Il rapporto numerico tra operatori e bambini è di 1 a 3 in età da asilo nido; di 1 a 5 in età di scuola dell’infanzia; di 1 a 7 in età di scuola primaria; di 1 a dieci in età di scuola secondaria.

- Ingressi e uscite scaglionati di almeno 5/10 minuti per evitare assembramenti all’arrivo e al rientro a casa dei bambini; gli accompagnatori non dovrebbero variare nel corso della frequenza (preferibilmente non anziani); controllo della temperatura all’ingresso nell’area gioco; possibilità di lavarsi le mani con acqua e sapone o gel igienizzante, procedura obbligatoria in ingresso e in uscita.

- Quadro dettagliato dei protocolli operativi (da approvarsi a cura della Asl) che garantiscano il rispetto delle prescrizioni igieniche (sanificazione periodica degli spazi, pulizia di arredi e attrezzature, ecc.), la verifica quotidiana delle condizioni di salute delle persone che accedono all’area, regolare utilizzo delle mascherine. Particolari attenzioni, poi, vengono previste per l’accoglienza dei ragazzi con disabilità.

Per ora niente di certe, aspettiamo il parere del "Comitato Tecnico Scientifico" che in questi mesi è diventato molto conosciuto in tutta Italia che deciderà sulle sorti delle famiglie e dei bambini.

Nel frattempo il Governo inserirà nel decreto maggio un nuovo bonus baby sitter, alternativo al congedo straordinario, da utilizzare anche presso i centri estivi qualora si possano riaprire.

(parte del testo sopra è stato ripreso dall'articolo uscito su Il Sole 24 ore)